La “tripletta” dell’igienista dentale.

La "tripletta" dell'igienista dentale.

La scienza odontoiatrica generalmente opera su tre livelli di prevenzione; prima di capire nello specifico i diversi casi, voglio concentrarmi sul principale argomento: la prevenzione.

Cos'è la prevenzione?

In genere la prevenzione  è un insieme di attività, comportamenti e programmi che hanno come finalità la promozione ed il mantenimento dello stato di salute. La prevenzione in ambito medico agisce per diminuire le probabilità che un evento patologico si manifesti; affinché tale evento non si manifesti è necessario agire su "fattori di rischio" che ne determinano l'insorgenza.

Esempio: se un soggetto maschio adulto, con un peso medio di circa 70 kg, beve 1 bottiglia di 1 litro di vino rosso tutti i giorni per un anno, ha una probabilità quasi certa di sviluppare una cirrosi epaticaLa cirrosi epatica, a sua volta, rappresenta il fattore di rischio più importante per lo sviluppo del tumore al fegato (epatocarcinoma). Da questi dati emerge che il vino rosso in determinate quantità e tempi di assunzione rappresenta un elevatissimo rischio di patologia epatica. 

Chiarito il concetto di PREVENZIONE è possibile addentrarsi nella branca odontoiatrica, descrivendo con maggiore attenzione, i livelli di cui si compone.

Nella branca odontoiatrica esistono tre livelli di prevenzione nei quali l'igienista dentale opera:

Prevenzione primaria: il soggetto è sano e vi è assenza di malattia. La azioni che determinano la fase di prevenzione primaria si concentrano sul mantenimento dello stato di benessere potenziando i fattori utili alla salute e la correzione dei fattori causali di patologia.

L'insieme delle attività eseguite in prevenzione primaria ha come finalità la riduzione del rischio, ovvero limitare al minimo le probabilità che si verifichi l'evento patologico.

Esempio: promozione della salute orale mediante l'insegnamento delle corrette tecniche di igiene orale domiciliare. Eseguendo una corretta igiene orale quotidiana, con presidi e strumenti efficaci, è possibile avere un buon controllo sull'aggregazione della placca batterica, che determinerà un'azione preventiva per l'insorgenza della gengivite.

spazzolare i denti stefania barbieri

Prevenzione secondaria: il soggetto è già ammalato, ma è ancora ad uno stadio iniziale. La azioni che determinano la fase di prevenzione secondaria si concentrano sulla guarigione della patologia (ancora in fase silente) limitandone la sua progressione.

L'insieme delle attività eseguite in prevenzione secondaria ha come finalità la diagnosi precoce con un tempestivo intervento terapeutico risolutivo.

Esempio: guarigione della gengivite (infiammazione acuta della gengiva); dalla gengivite è possibile avere un totale recupero della salute dei tessuti mediante l'eliminazione della principale causa scatenante l'infiammazione (insulto microbico o fattore traumatico). Dopo l'intervento terapeutico la gengivite scompare completamente con una totale restituzione dello stato di salute iniziale del tessuto mucoso marginale, mediato dalla formazione di tessuto di riparazione.

gengivite stefania barbieri

Prevenzione terziaria

Il soggetto è ammalato e la patologia si è manifestata. La azioni che determinano la fase di prevenzione terziaria si concentrano sul controllo e sul contenimento degli esiti della patologia o di eventuali recidive con esiti invalidanti.

L'insieme delle attività eseguite in prevenzione terziaria ha come finalità la limitazione delle conseguenze provocate dalla patologia stessa e si attua in malattie ad andamento cronico.

Esempio: cura della parodontite (infiammazione cronica dei tessuti di sostegno dell'elemento dentario); con la parodontite non è possibile avere una restituzione dello stato di salute iniziale, perché il tessuto (osso, gengiva, legamento e cemento radicolare) andato perduto non è possibile recuperarlo. Pertanto, laddove possibile e in special modo nelle prime fasi della patologia, si agisce mediante terapie conservative mininvasive (trattamenti  parodontali non chirurgici). In caso di parodontopatia grave si rende necessario l'intervento medico mediante terapie chirurgiche e/o protesiche. Lo scopo delle terapie in prevenzione terziaria ha come finalità la creazione di un nuovo equilibrio orale e la riabilitazione protesica e funzionale dell'apparato orale.

parodontite stefania barbieri

In conclusione è possibile affermare che rispettare i controlli periodici comporta un notevole risparmio, non solo in termini economici, ma anche di salute.

Stefania Barbieri

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