Profilassi nei bambini diversamente abili.

(dis)Ability? No! differently abled!

Profilassi nei bambini diversamente abili

È importante non fare riferimento alla patologia, ma alla scienza capace di prevenirla.

La prevenzione è una pratica clinica della quale è detentore la figura dell’igienista dentale, professionista che mira alla salute ed al benessere del soggetto in crescita a partire dal suo cavo orale. I bambini diversamente abili, in quanto tali, sono esposti ai rischi delle incombenze provocate dalle patologie, che potrebbero emergere a carico dei tessuti duri e molli del cavo orale a causa della loro incapacità di eseguire le normali manovre di igiene orale domiciliare.

L'igienista dentale interviene, allo scopo di prevenire patologie odontostomatologiche e nel caso specifico, per ridurre, quanto più possibile, il rischio di malattia in tutti quei soggetti in fase di crescita esposti maggiormente alle problematiche patologiche odontoiatriche.
In particolare, i bambini diversamente abili, sono soggetti poco abili a qualcuna delle normali capacità possedute da un soggetto sano e perciò hanno bisogno di maggiori attenzioni e cure, alle quali devono essere sottoposti.

Sono da sempre considerati pazienti “particolari”, ma non per la patologia in se, bensì per tutti i sentimenti che gravitano attorno alla loro persona: paura, rabbia, ansia, solitudine e tristezza. Principali protagonisti e destinatari di tale messaggio sono in primo luogo i genitori, o eventuali tutori, che hanno il fondamentale compito di seguire scrupolosamente i propri bimbi, a partire dalle abitudini di igiene orale domiciliare, secondo le istruzioni indicate.

La prevenzione applicata nei bambini diversamente abili, consente di adattare protocolli operativi personalizzati atti a migliorare la qualità della loro vita, conglobandoli all’interno di incontri formativi ed operativi, che porteranno sino all’obiettivo prestabilito.

In senso stretto e come atto pratico la prevenzione primaria possiede delle peculiari caratteristiche elencabili in quattro punti: informazione, istruzione, educazione e motivazione.
L’insieme e la conformità di questi punti assimilati e vissuti con costanza e perseveranza portano alla maturazione di una formazione importante al fine ultimo del benessere del bambino.

L’informazione e l’educazione all’igiene orale comprendono tutte quelle pratiche quotidiane di normale igiene orale quindi corretto spazzolamento e rilevamento dei punti di maggiore accumulo di placca batterica; essi sono elementi che se trascurati portano una normale condizione di salute orale verso una intricata e difficoltosa situazione di malattia della quale è necessario conoscerne l’esistenza e le eventuali conseguenze alle quali si dovrà porre rimedio.

L’istruzione e la motivazione sono invece tutte quelle procedure professionali quali fluoroprofilassi e sigillatura dei solchi che sono i successivi passi da applicare dopo aver superato e fatto propri i precedenti punti sopra detti.

In tale fase è importante, non solo applicare, ma anche chiarire i provvedimenti da adottare per evitare la manifestazione della patologia offrendo la possibilità ai tessuti orali di potersi adeguatamente difendere .

La prevenzione si pone come fine ultimo quello di evitare inutili sofferenze al bambino disabile, che in qualità di essere umano ha il “diritto alla vita” ed avere tale diritto significa dargli la possibilità di poter sorridere, evitandogli in seguito una spiacevole condizione di malessere e malcontento.

Il fine di tale scienza è quello di ricercare un metodo autentico e non troppo complesso per poter prevenire disagi di sofferenza e fastidio, mirando alla molteplicità ed alla complessità di ogni individuo, il quale non è solo un aggregato di organi e funzioni.

Le capacità preventive dipendono dalla fiducia che si infonde nei bambini, più si è consapevoli delle proprie abilità e maggiore sarà il carisma di penetrazione verso il proprio interlocutore; per tale motivo non esiste l’impossibilità a motivare un paziente, ma senza dubbio tutto parte dall’incapacità di comunicare a delle persone, che non mirano alla guarigione della loro malattia, bensì al potenziamento della propria volontà di attuare quei piccoli successi che quotidianamente portano al ripristino di un equilibrio di benessere globale.

Stefania Barbieri

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