L’igienista dentale: protocolli oncologici.

L’igienista dentale: promotrice di protocolli preventivi primari in pazienti affetti da carcinoma, da sottoporre a radioterapia e/o chemioterapia prima o dopo l’ intervento chirurgico

Dall’osservazione dei numerosi casi di neoplasie pervenute presso l’equipe oncologica dell’U.O. di Chirurgia Maxillo- Facciale, del Policlinico Mater Domini di Catanzaro è stato possibile, in maniera sistematica, approcciare un nuovo tipo di paziente: il paziente oncologico. Esso è da sempre considerato un paziente “particolare”, non tanto per la patologia in se, ma per tutto quello che gravita attorno al malato: paura, rabbia, ansia, solitudine e tristezza (1, 6). Con la parola tumore, automaticamente si è portati a confrontarsi con un evento imprescindibile per chiunque: la morte, che, in questo caso, arriva in maniera troppo violenta ed inaspettata.

Per fortuna con le nuove tecniche di diagnostica si riesce ad intervenire tempestivamente, attuando in molti casi terapie non estremamente invasive o mutilanti, consentendo così di “strappare una vita da questo mostro vorace di cellule!”.

Grazie al progresso della diagnostica le aspettative di vita sono maggiori, ma grazie anche alle campagne sulla prevenzione, si è ottenuto un più alto interesse verso la propria salute (6).

L’argomento scelto ha dato la possibilità di visionare un gruppo di pazienti, che ha consentito di applicare protocolli operativi personalizzati atti a migliorare la qualità della loro vita. Sono state eseguite numerose sedute di igiene, all’interno delle quali, sono state effettuate più fasi, che hanno portato a raggiungere l’obiettivo prestabilito. La radioterapia, la chemioterapia, la chirurgia, sono dei trattamenti che, sebbene diano risultati positivi, portano a demolizioni e deficit in alcuni casi, inaccettabili (4, 5); si pensi agli interventi chirurgici mutilanti o alla sterilità provocata dalle radiazioni ionizzanti. Certo, questi sono gli effetti più gravi, ma anche le condizioni necessarie da accettare in cambio di un’alternativa: la morte.

Di sicuro non sono gli unici, perché a questi se ne aggiungono una serie illimitata, con conseguenze meno gravi (2, 3), ma ugualmente limitanti, almeno in quella fase temporanea del trattamento. Alla luce dell’attenta valutazione degli effetti collaterali, derivanti dalle terapie, l’igienista si è posta alcuni interrogativi:

“le complicanze possono essere contenute?”;

  • “possiamo evitare, mediante tecniche di prevenzione, che determinati effetti collaterali si manifestino?”
  • “cosa succederebbe se si intervenisse prima della terapia?”,
  • “si riuscirebbe ad alleviare o, addirittura, ad evitare che effetti collaterali si manifestino durante la terapia?”
1. Bonadonna G., Robustelli C., Valagussa P.. “Medicina oncologica”. Milano: Masson, 2000. Pag. 546- 549, 559- 572, 1588- 1589, 1613- 1628.
2. Steel G.G., Adams G.E., Horwich A. (Eds) “The biological basis of radiotherapy”. Elsevier Amsterdam- New York- Oxford, 1990.
3. Whalen G.F., Ferrans C.E. “Quality of life as an outcome in clinical trials and cancer care: a primer for surgeons” J. Surg. Oncol. 77, 270- 276, 2001
4. Nissen M.J., Swenson K.K., Ritzel J. Et coll. “Quality of life after breast carcinoma surgery: a comparison of three surgical procedures”. Cancer 91, 1238- 1246, 2001.
5. Esther M. Wilkins. “La pratica clinica dell’igienista dentale”. Pag. 800, 808- 814. Piccin 2000
6. A. Carrassi, M. L. Bellini, P. Pezzotta. “Comunicazione e counselling in odontoiatria”. 147- 151, 152- 156. Masson 2000
 
Giovanna Gualtieri*, Stefania Barbieri**, Maria Giulia Cristofaro***
*ID Coordinatrice tirocinio
**ID Docente a contratto
***Ricercatore confermato SSD MED29 (Chirurgia Maxillo- Facciale)
 
 Per saperne di più
Commenti